Affrontare un viaggio in Kenya da sola può sembrare una grossa sfida, ma in realtà è una delle esperienze più gratificanti che una viaggiatrice possa vivere.
Con 15 giorni a disposizione, avrai il giusto tempo per scoprire l’anima autentica del Paese: dalla frenesia di Mombasa agli spazi infiniti dei parchi, fino al relax sulle spiagge bianche della costa.
Questo è il mio itinerario di 15 giorni, ed è pensato per te che ami viaggiare in solitaria, con consigli pratici su spostamenti, sicurezza, alloggi e tutto ciò di cui hai bisogno per vivere il viaggio in piena tranquillità.
Nei prossimi paragrafi troverai il mio percorso giorno per giorno, suggerimenti su cosa non perdere assolutamente, dove mangiare e dove dormire.
Con l’obiettivo di darti una guida completa che ti permetta di vivere il Kenya in autonomia, senza rinunciare alla sicurezza e al comfort.
Prima però ricorda sempre di stipulare una buona assicurazione viaggi, fondamentale per viaggiare senza pensieri
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Il mio itinerario in Kenya di 15 giorni
Giorno 0: arrivo a Watamu

Il giorno 0 è sempre quello più pesante, e per me che parto dalla Sardegna diventa un po’ “il viaggio della speranza”.
Dopo aver raggiunto Roma Fiumicino da Cagliari, mi sono imbarcata su un volo Ethiopian Airlines (la mia compagnia aerea di fiducia per i viaggi in Africa).
Il volo aveva uno scalo di appena novanta minuti ad Addis Abeba, e alle 18 arriviamo a Mombasa.
La mia prima tappa dell’itinerario è stata Watamu, che ho raggiunto con un transfert privato in due ore e mezza.
Per evitare tutte quelle ore di auto (soprattutto dopo dodici ore di viaggio e soprattutto con il traffico africano), potresti optare per un volo su Nairobi e in seguito un volo domestico su Malindi, così raggiungeresti Watamu in una trentina di minuti.
Ma tutto questo te lo spiego in questo articolo:
In Kenya da sola: la mia esperienza e consigli per un viaggio unico
Intorno alle 20e30 ho preso possesso delle chiavi del mio alloggio e sono crollata come un sasso senza neanche mangiare.
Volevo solo dormire.
Per il mio soggiorno a Watamu ho scelto un centralissimo B&B, il Lalasalama (attualmente chiuso per ristrutturazione).
La struttura si trova in pieno centro, con tutto a portata di mano, come spiagge, ristoranti e locali.
Mi è sembrata la soluzione ideale per potermi muovere in autonomia sia di giorno che di sera.
Giorno 1: Garoda e Lichthause

Finalmente il viaggio è iniziato.
Dopo un risveglio pole pole (piano piano) e una colazione fatta di uova, frutta e succo di mango, sono andata alla scoperta di una delle spiagge più belle del Kenya (così dicono).
In strada fermo un tuk tuk (il mezzo di trasporto più usato in Kenya) e, in appena un quarto d’ora, raggiungo Garoda.
La spiaggia è molto bella, ed è l’ideale per fare delle lunghe passeggiate.
All’ingresso sulla sinistra, con pochi scellini potrai noleggiare un lettino e goderti una giornata di relax.
Dal tuo comodo lettino potrai anche ordinare da mangiare, ma non aspettare di avere fame, perchè potrebbe arrivarti anche dopo un’ora, meglio che cominci ad abituarti al pole pole.
Nel pomeriggio inoltrato, sono rientrata al B&B.
Doccia, semi riposino e ho raggiunto per il tramonto uno dei locali più famosi di Watamu: il Lichthause.
La particolarità del Lichthause è che si trova sospeso tra le mangrovie del Mida Creek, l’unico punto in cui si può osservare il sole tramontare.
Molte agenzie locali, organizzano qui delle escursioni per un aperitivo, ma sappi che puoi tranquillamente organizzare tutto in autonomia.
Sarà fondamentale però la prenotazione.
Ma questo te lo racconto meglio in questo articolo:
Quali escursioni fare a Watamu: ma soprattutto quali non fare
Giorno 2-3-4: finalmente si parte per il safari.

Itinerario di 15 giorni in Kenya: giorno 2, partenza per lo Tsavo East
Sognavo questo momento da tutta la vita, e finalmente si stava realizzando.
La partenza è fissata per le sei, ma da buona ossessivo compulsiva che sono, alle 5e45 sono già fuori il B&B che aspetto.
La mia jeep è puntualissima, e dopo esserci fermati in ufficio per il saldo finale, siamo partiti direzione Tsavo east.
Dopo due ore di paesaggi infiniti arriviamo all’ingresso ed iniziamo il primo game drive.
La sua terra rossa mi rapisce completamente, ed i primi animali incontrati nel parco sono stati un’emozione indescrivibile.
Verso mezzogiorno ci dirigiamo al nostro lodge per il check in, pausa pranzo e ci riposiamo un po’.
Io e il mio gruppo abbiamo alloggiato al Voi Wildlife Lodge, camere ampie con vista sulla savana con tutta la magia che questo comporta.
Ma la ciliegina sulla torta è stata la pozza d’acqua dove gli animali vanno ad abbeverarsi.






Alle 16 si esce per un nuovo game drive sino al tramonto, rientro al lodge e come ospiti per cena abbiamo avuto gli elefanti.
Giorno 3: Ultimo game drive allo Tsavo e partenza per Amboseli
All’alba, dopo una sostanziosa colazione partiamo per l’ultimo game drive allo Tsavo.
Intorno alle nove salutiamo il parco per un viaggio di quasi quattro ore verso Amboseli.
Le strade sono parecchio dissestate, non ideali per chi soffre d’auto.
Il percorso è lungo e la stanchezza si fa sentire, ma alla prima vista del Kilimangiaro il cuore comincia a battere all’impazzata.
Poco prima di entrare ad Amboseli, facciamo una sosta per visitare un autentico villaggio masai (così lo chiamano loro).
La visita è facoltativa e non compresa nella quota del safari, abbiamo comunque deciso di partecipare alla modica cifra di quindici euro, curiosi di ciò che avremmo potuto vedere.
Di autentico c’era davvero poco, tutto era ben studiato a tavolino per spennare il turista, però è stato comunque interessante vedere come vivono, e si rapportano con gli animali della savana.
Per pranzo raggiungiamo il nostro nuovo lodge.
Questa volta ad ospitarci è stato il Kilima Camp, splendida struttura immersa nella natura di cui mi sono completamente innamorata.


Nel pomeriggio inoltrato iniziamo il primo game drive e veniamo completamente rapiti da scenari che, per una vita, pensavo avrei visto solo nei documentari.
E invece era tutto davanti ai miei occhi.
Dopo il tramonto, rientriamo per la cena e, una volta in camera, crollo tra le braccia di Morfeo con i ricordi di una giornata indimenticabile.
Giorno 4: salutiamo Amboseli e si riparte per Watamu
La mattina successiva partiamo per l’ultimo game drive ad Amboseli, che ci regala una famiglia di ghepardi che gioca tra le nostre jeep.
Con infinite emozioni nel cuore, prendiamo la strada per il rientro a Watamu.
Ci aspettano almeno sette ore di viaggio, con una piccola sosta per il pranzo nella cittadina di Voi.
Sono stati tre giorni fisicamente pesanti, ma se tornassi indietro lo farei mille altre volte.
Intorno alle 21:00 arriviamo a Watamu e ovviamente crollo come una bambina.






Sono sicura che ti sarà utile questo articolo:
Safari in Kenya: i miei consigli per la tua avventura in solitaria
Giorni 5-6-7: alla scoperta di Watamu

Giorno 5: Sardegna due
Il risveglio è stato sereno e tranquillo, colazione tipica e via alla scoperta di uno dei luoghi più conosciuti di Watamu: Sardegna due.
Perché si chiami Sardegna due ancora non l’ho capito, ogni local mi ha raccontato una storia diversa: alcuni attribuiscono il merito a Briatore che pare avergli dato questo nome al suo arrivo in Kenya, altri, dicono, per paragonarlo alla bellezza del mare sardo.
Comunque ho apprezzato la fantasia, ma soprattutto ho apprezzato il posto.
Il suo vero nome è atollo di Mayungu, ed è un’incantevole lingua di sabbia che si forma con la bassa marea.
Per raggiungerla sono partita dalla spiaggia di Jacaranda che ho raggiunto in tuk tuk.
Da li, durante bassa marea, si può raggiungere con una lunga passeggiata.
Se non te la senti di andare da sola, al tuo arrivo in spiaggia non avrai problemi a trovare qualche valoroso beach boys che, per pochi scellini, ti accompagnerà o ti aiuterà a trovare una barchetta per la traversata nel caso salisse la marea.
Per pranzo mi sono fermata al Safina Beach, noleggiando anche un lettino dove ho passato un pomeriggio di relax. Da Jacaranda, in tuk tuk, ho raggiunto il villaggio di Gede per la visita alle sue rovine. Il sito è molto affascinante e ben tenuto, merita sicuramente una visita.
Verso l’ora del tramonto sono andata a Watamu beach per uno spritz vista oceano e poi a nanna.


Giorno 6: escursione di un’intera giornata all’isola di Robinson
A mio avviso questa è una delle escursioni più belle e complete da fare a Watamu.
Siamo partiti alle nove direzione Malindi, dove ho potuto ammirare di persona gli abili artigiani che, con un’arte fuori dal comune, lavorano alla fabbrica di legno.
Da li abbiamo raggiunto la meravigliosa Golden beach.
Questo nome non è dato a caso, grazie all’alta concentrazione di pirite, la sua sabbia è realmente dorata, donandole un aspetto unico nel suo genere.
Per pranzo abbiamo raggiunto l’isola di Robinson, un piccolo angolo di pace di soli 9 km quadrati, raggiungibile in barca tra lo scenario suggestivo delle mangrovie .
Dopo un abbondante pranzo a base di pesce e un riposino all’ombra delle palme, abbiamo ripreso la marcia verso l’ultima destinazione della giornata.
Per un tramonto suggestivo, raggiungiamo il Marafa Canyon, chiamato anche “cucina del diavolo” a causa delle altissime temperature che può raggiungere.
Qui, millenni di pioggia e vento, hanno dato vita a questo canyon di roccia arenaria, dalle mille sfumature.
Dopo il tramonto abbiamo preso la strada del ritorno.
Questa escursione solitamente comprende anche le rovine di Gede che io ho ovviamente saltato avendola fatta in autonomia.






Scrivimi in privato se vuoi il nome della guida con cui ho effettuato transfert ed escursioni.
Una persona di fiducia è fondamentale per la buona riuscita del viaggio.
Giorno 6: Isola dell’amore e partenza per Kilifi
L’ultimo giorno a Watamu (o meglio, quello che pensavo sarebbe stato l’ultimo giorno a Watamu), l’ho dedicato all’isola dell’amore, piccolo atollo che si forma durante la bassa marea.
Ho raggiunto l’isola con una breve passeggiata dalla spiaggia di Seven Island, ed è assolutamente fattibile in autonomia.
Durante il tragitto sarai probabilmente assediata da beach boys che ti vorranno accompagnare, cerca di mantenere un atteggiamento gentile ma fermo, altrimenti non te ne liberi più.
Ad oggi posso dire con certezza che è il posto che mi è piaciuto di più a Watamu.
Pranzo in spiaggia, e nel pomeriggio mi aspettava un transfert per la seconda località che avevo inserito nel mio itinerario.
Lasciare Watamu così presto mi ha un po’ spiazzato, ma ero comunque felice di visitare questa destinazione di cui nessuno parlava e che per caso avevo trovato durante la stesura del mio itinerario.
Arrivo a Kilifi intorno alle 19:00, in perfetto orario per la cena che ho consumato in resort.


Itinerario di 15 giorni in Kenya, giorno 7-8-9: scopriamo Kilifi

I miei giorni a Kilifi li ho vissuti decisamente “alla giornata”.
Online ho trovato poche informazioni sulla destinazione, ma di una cosa ero certa: volevo correre nella sua spiaggia infinita, motivo per cui ho prenotato al Silver Palm Resort, che si trova proprio a due passi dalla spiaggia.
Sono stati tre giorni di vera scoperta, lunghe passeggiate e dolce relax, tutto l’opposto della più caotica ed incasinata Watamu.
Kilifi entra di sicuro tra i posti in cui tornerei in Kenya.






Leggi questo articolo per saperne di più:
Visitare Kilifi: la perla sconosciuta del Kenya
Dopo la visita a Kilifi, il mio itinerario in kenya, prevedeva che mi spostassi a Diani, un’altra splendida località costiera.
Ma il bello di viaggiare da soli è proprio quello di poter fare e disfare i piani a proprio piacimento.
Così, il giorno prima della partenza, decido di ritornare a Watamu.
C’erano ancora tante cose che volevo fare e sentivo di aver lasciato qualcosa in sospeso.
Giorno 10/15: ritorno a Watamu e rientro

Così trascorro gli ultimi giorni in piena vita local, cambiando spiaggia ogni giorno, visitando i mercati e lasciandomi trasportare dal mio istinto.
Per viversi davvero Watamu bisogna immergersi completamente nella sua quotidianità, solo così si può respirare la sua autenticità.
L’ultimo giorno, se il piano voli te lo permettere, dedica qualche ora alla città vecchia di Mombasa.
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Ero già stata colpita dal mal d’Africa, ma è difficile spiegare a parole il sentimento viscerale che si crea quando stai per lasciarla.
Sono sicura che quello per il Kenya è solo un arrivederci, e che presto avrò qualcosa di nuovo da raccontarti.
Per ora spero di averti dato qualche spunto interessante nel caso volessi cimentarti ad organizzare il mio stesso viaggio.
Per qualsiasi domanda scrivimi pure in privato o nei commenti qui sotto.
Un abbraccio
Daniela
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Quindi grazie per il tuo supporto.

Ciao, anche io partirò dalla Sardegna, il tuo diario di viaggio sarà molto utile per programmare la vacanza, vorrei partire dal 20 febbraio al 6 marzo in solitaria.
Seguirò tantissimo il tuo diario di viaggio e se dovessi avere bisogno ti contatterò molto volentieri.
Grazie mille
Alice
Ciao Alice ☺️ felice di esserti stata d’aiuto ❤️
Per qualsiasi cosa scrivimi tranquillamente